Salutata la gentilissima signora Hilde (unica nota positiva della stamberga, jacuzzi a parte), si parte per gli ultimi chilometri verso Capo Nord.
Due cose sono cambiate e si notano subito: la prima è che la strada si è fatta decisamente più impegnativa e divertente oltre che spettacolare, ora serpeggiando tra il mare e ripide scogliere di ardesia, ora arrampicandosi, a rampe e tornantini, su passi di montagna innevati. La seconda è che fa molto più freddo… dimenticati i 30 gradi della Finlandia, qui cala fino a 6 e la sensazione quando si finisce in mezzo alla nebbia del mare del Nord è pure peggiore; per fortuna l’attrezzatura tiene botta.
Una cosa che non cambia, invece, sono le renne kamikaze. Sono dappertutto, continuano a buttarsi in mezzo alla strada senza alcun istinto di conservazione e con la nebbia è uno spasso.
Ma per fortuna non ne incoccio nessuna, e arrivo finalmente, dopo tanti km, a destinazione! È bello vedersi circondati da persone di paesi diversi tutti con l’espressione esultante da “ce l’ho fatta”… tantissimi con la moto ma tanti addirittura in bicicletta (che coraggio!)
Scatto qualche foto, ma l’unico soggetto che si vede in tutte è la nebbia, mangio un (carissimo) boccone, prendo qualche microscopico souvenir (quel che ci sta nello zeppo bauletto), e inverto la direzione… perché ora tocca il viaggio di ritorno, che potrà anche essere più disteso, ma non molto più corto. 🙂
I primi 100km sono esattamente quelli fatti all’andata, visto che non c’è un’altra strada, poi punto verso Tromsø e mi porto almeno a metà percorso prima di fermarmi, nuovamente in riva a un fiordo. Concludo la serata con una cena a base di renna grigliata, giusta vendetta per tutti gli spaventi.
km: 525




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