La rotta è decisa: giù a perpendicolo verso Stoccolma, con una prima “tirata” più lunga possibile, quindi colazione super abbondante per non doversi fermare per il pranzo, un’occhiata alla moto (la forcella regge) e al meteo (tempo cupo e previsioni non proprio ottime) e si parte.
Il primo centinaio di chilometri è ancora sui fiordi, ma poi si sale verso le montagne, e si valica in Svezia: le scogliere sono sostituite da pendii alberati e il mare da un’infinità di laghi e laghetti. Quando attraverso la linea del circolo polare artico, mi accorgo che siamo sostanzialmente di nuovo nella regione dei laghi, solo questa volta dal lato svedese anziché finlandese.
La strada resta comunque incredibilmente gradevole, zigzagando tra i monti tra un lago e l’altro, è uscito il sole e con 20-24 gradi e zero traffico si sta da dio, i chilometri passano senza sentirli e con loro paesi i cui nomi sembrano presi da un catalogo Ikea (più facile il contrario in effetti 😅)
Purtroppo quando ormai la mia “tappa intermedia” Sollefteå è in vista, le nuvole che si sono rincorse nel cielo tutto il giorno cominciano a diventare davvero nere… appena il tempo di indossare la tuta antipioggia e vien giù il finimondo. La tuta mi consente di restare asciutto ma non vedo minimamente dove sto andando. Mi fermo sotto la tettoia di un distributore, riparto solo quando la pioggia cala un po’ e in qualche modo riesco a raggiungere l’albergo.
Scopro che in paese c’è una specie di sagra, e siccome ormai la tempesta è passata, finisco serata tra i chioschetti. Domani altra tirata verso Stoccolma, ma più breve; il più è fatto. Pochine le foto oggi però. 🫤
Km: 729


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